Una nuova indagine per Milena Costa
di Maria DARIDA
«Accettiamolo e non pensiamoci oltre, tra un’ora sarà tutto finito»
Alcun dubbio cela la dinamica del fatto: nel caos più totale dell’ufficio di Elsa solo quel corpo riverso sull’elegante scrivania pare avere una collocazione precisa. Si tratta di un uomo di circa sessant’anni, piccolo ma con un addome prominente, dagli occhi cerulei, affetto da calvizie con guance incavate e naso sottile a sovrastare un pizzo ispido, incolto e grigio, che giace con il braccio sinistro piegato ad angolo retto sopra il tavolo mentre il destro, penzola giù, con le dita che sembrano indicare una pistola e più precisamente una calibro 22 finita sul pavimento. Dalla tempia, un rivolo di sangue scende sino all’occhio così da mostrare il percorso compiuto dal proiettile.