L’ombra del viandante è un appassionante giallo, senz’altro annoverabile tra gli appartenenti alla migliore tradizione poliziesca.
Tuttavia, al di là dell’avvincente storia narrata, che regala alcuni adrenalinici momenti con il fiato sospeso, questo romanzo è particolarmente meritevole per l’approfondita psicologia della protagonista, il vice questore Milena Costa, una donna sola, alle prese con le proprie riflessioni personali legate ai ricordi e agli affetti, oltre che alla percezione di un mondo che sembra sgretolarsi tra le sue mani e in cui tutto gira alla rovescia; ne sono simbolo i bambini, che dovrebbero rappresentare la vita e il futuro da guidare e proteggere, e invece diventano innocenti vittime, talvolta lusingate dalla rete, in altri casi in fuga da orrori per approdare a orrori ancora peggiori.
Una nota particolare meritano le citazioni di Nietzsche (e di Baglioni), l’ambientazione siciliana, appena accennata ma evocativa, e le descrizioni del tempo atmosferico che calano il lettore ancor più nella storia, fino a identificarsi con la protagonista attraverso i brividi di freddo che prova nella notte umida indossando la divisa bagnata o la sensazione di sollievo quando all’alba le tenebre scolorano e ci si può illudere che la luce del sole sconfiggerà il male. Complimenti alla brava autrice che, chissà perché, ho l’impressione assomigli molto al suo personaggio femminile… Marilena Boccola – Scrittrice